Ieri ci ha lasciato Giuseppe Demasi, operaio, 26 anni, rimasto gravemente ustionato nell'incendio della ormai tristemente famosa TyssenKrupp. In segno di lutto, a Torino non si festeggerà nelle piazze. Voglio solo aggiungere la mia rabbia e tutta la mia partecipazione al dolore atroce che ha colpito anche questa famiglia. Sul lavoro si muore. Questo non è accettabile, in un Paese civile. Non dobbiamo dimenticare le sette vittime della Tyssenkrupp, né tutti gli altri deceduti di questo ultimo anno e di quelli precedenti.
lunedì 31 dicembre 2007
Anche Giuseppe Demasi ci ha lasciato
Ieri ci ha lasciato Giuseppe Demasi, operaio, 26 anni, rimasto gravemente ustionato nell'incendio della ormai tristemente famosa TyssenKrupp. In segno di lutto, a Torino non si festeggerà nelle piazze. Voglio solo aggiungere la mia rabbia e tutta la mia partecipazione al dolore atroce che ha colpito anche questa famiglia. Sul lavoro si muore. Questo non è accettabile, in un Paese civile. Non dobbiamo dimenticare le sette vittime della Tyssenkrupp, né tutti gli altri deceduti di questo ultimo anno e di quelli precedenti.
sabato 29 dicembre 2007
Adolescenza
"(...) Di fronte agli adolescenti siamo ansiosi. Essi ci testimoniano tutto il possibile che in noi non è divenuto reale".*
Mi piace questa osservazione di Galimberti che parla dell'età adolescenziale come "inquietudine che muta" e ne sottolinea la potenziale ricchezza dovuta alla capacità continua di cambiamento, in contrasto con la rigidità di molti adulti che perdono la propria creatività e presumono di aver capito la vita solo perché hanno vissuto più a lungo.
*1) Umberto Galimberti -Parole nomadi- Feltrinelli-
lunedì 24 dicembre 2007
Terza età e oltre. 14) Quinto Canto...
"Papà ha trovato una fidanzata!" mi ha detto allegra un'assistente, oggi.
C'è una signora coi capelli corti, bianchi, che, come mio padre, vive in un tempo tutto suo, in cui le ore e i ricordi fanno girotondo, sempre pronta al sorriso.
Non so neppure il suo nome, ma so che manda, da giorni, dei baci a mio padre, ogni volta che lo incrocia, ogni volta che trova il suo sguardo. E mio padre mi ha spiegato: "E' una donna carina, affettuosa, gentile.... non so perché, ma mi vuole bene. E anch'io adesso ho cominciato a volergliene".
Mi commuove vederli così teneri, l'uno con l'altra. "Amor, ch'a nullo amato amar perdona..." . Aveva ragione Dante.
Anche quando la memoria svanisce il cuore risponde ai richiami di un altro cuore. E ti cambia la vita, perché senti di esistere, di essere importante per qualcuno, senti di avere ancora una tua specificità. A quella donna sconosciuta coi capelli corti e bianchi, lo confesso, sono grata, e comincio a voler bene anch'io...
domenica 23 dicembre 2007
L'Ulivo brucia???
Inizia il telegiornale regionale.
Annunciano le notizie del giorno. Sono indaffarata in cucina quando sento:
"Il 2008 sarà un anno fortunato.L'ulivo è bruciato completamente". Una delle tante comunicazioni pacate di Berlusconi che prevede un'altra volta la fine di Prodi? Sbagliato.
Trattasi di antica tradizione locale. Si fa un falò di detta pianta che deve ardere sino all'ultimo ramo per essere presagio di futura prosperità...
sabato 22 dicembre 2007
Grande Antonio Cornacchione!
Questa sera è stato da Fazio a Rai Tre:
www.chetempochefa.rai.it/R2_HPprogramma/0,,303,00.html
gli ho voluto bene! Spero che tra poco si potrà rivedere il suo intervento su Youtube...
www.chetempochefa.rai.it/R2_HPprogramma/0,,303,00.html
gli ho voluto bene! Spero che tra poco si potrà rivedere il suo intervento su Youtube...
venerdì 21 dicembre 2007
Terza età e oltre. 13) Natale
Nella residenza per anziani in cui abita mio padre e oramai posso dire d'avere tanti amici, hanno preparato gli ultimi addobbi.
E' incredibile vedere con quanta bravura alcune donne hanno ricamato, cucito, ideato le decorazioni di panno per l'albero, ma quello che non mi aspettavo era che un uomo burbero come Ennio, sempre serio e piuttosto solitario, rivelasse tanta creatività nel dar vita a centro tavola colorati, con tanto di candela rossa al centro, secondo la migliore tradizione.
Papà non ricorda che si avvicinano le feste se non glielo ripeto ogni giorno, ma è sempre allegro e disponibile a cantare con la sua bella voce da baritono.
Il ricordo dei tempi passati è simile, nella sua mente, a una vecchia canzone, di cui vengono alle labbra alcune note, alcune parole, ma poi la melodia svanisce e sfugge.
Guardando la nipotina di un suo coetaneo ha osservato: "Che carina! Anche mio figlio, dl resto è proprio un bel ragazzino, me lo dicono spesso!". "Già... ma adesso tuo figlio ha una bella bambina..." gli ho mormorato.
I suoi occhi azzurri mi hanno fissato con dentro tutta l'incredulità del mondo, poi mi ha detto: "Davvero?... Come ha fatto a passare così in fretta il tempo? Non aggiungere altro. Per oggi mi basta!" e ha sorriso, come fa spesso, per fortuna, perché il cielo della sua mente è sgombro di nuvole.
Ischemie e ictus hanno cancellato, insieme con la percezione del tempo, anche gli avvenimenti tristi della vita, e, di questo, in fondo, sono loro un po' grata.
Faccio fatica a cogliere i momenti in cui mio padre è davvero del tutto presente. Il nostro, alle volte, è un dialogo tra pazzi (lui magari mi confida che da tempo non vede i suoi genitori, io invece di rispondergli razionalmente che neppure li ho mai conosciuti, visto che non sono più al mondo da prima della mia nascita, gli spiego che ora fa freddo e tutti tendono a starsene a casa al calduccio, a non scambiarsi visite... e via discorrendo, in uno strano gioco delle parti che mi vede figlia e madre e sorella alternativamente, anche a seconda del nome con cui papà mi chiama....).
Adorava il teatro: ricordo quando mi faceva osservare quante volte la gente recitava la parte che si era prescelta, più o meno inconsapevolmente, alle volte per calcolo e per opportunismo, alle volte solo per abitudine o paura, ma anche per puro divertimento, come era consapevole di far spesso anche lui. Ne sorridevamo insieme, in famiglia. Ora lo spettacolo va in scena quotidianamente e non sempre è facile recitare il proprio ruolo...
E' incredibile vedere con quanta bravura alcune donne hanno ricamato, cucito, ideato le decorazioni di panno per l'albero, ma quello che non mi aspettavo era che un uomo burbero come Ennio, sempre serio e piuttosto solitario, rivelasse tanta creatività nel dar vita a centro tavola colorati, con tanto di candela rossa al centro, secondo la migliore tradizione.
Papà non ricorda che si avvicinano le feste se non glielo ripeto ogni giorno, ma è sempre allegro e disponibile a cantare con la sua bella voce da baritono.
Il ricordo dei tempi passati è simile, nella sua mente, a una vecchia canzone, di cui vengono alle labbra alcune note, alcune parole, ma poi la melodia svanisce e sfugge.
Guardando la nipotina di un suo coetaneo ha osservato: "Che carina! Anche mio figlio, dl resto è proprio un bel ragazzino, me lo dicono spesso!". "Già... ma adesso tuo figlio ha una bella bambina..." gli ho mormorato.
I suoi occhi azzurri mi hanno fissato con dentro tutta l'incredulità del mondo, poi mi ha detto: "Davvero?... Come ha fatto a passare così in fretta il tempo? Non aggiungere altro. Per oggi mi basta!" e ha sorriso, come fa spesso, per fortuna, perché il cielo della sua mente è sgombro di nuvole.
Ischemie e ictus hanno cancellato, insieme con la percezione del tempo, anche gli avvenimenti tristi della vita, e, di questo, in fondo, sono loro un po' grata.
Faccio fatica a cogliere i momenti in cui mio padre è davvero del tutto presente. Il nostro, alle volte, è un dialogo tra pazzi (lui magari mi confida che da tempo non vede i suoi genitori, io invece di rispondergli razionalmente che neppure li ho mai conosciuti, visto che non sono più al mondo da prima della mia nascita, gli spiego che ora fa freddo e tutti tendono a starsene a casa al calduccio, a non scambiarsi visite... e via discorrendo, in uno strano gioco delle parti che mi vede figlia e madre e sorella alternativamente, anche a seconda del nome con cui papà mi chiama....).
Adorava il teatro: ricordo quando mi faceva osservare quante volte la gente recitava la parte che si era prescelta, più o meno inconsapevolmente, alle volte per calcolo e per opportunismo, alle volte solo per abitudine o paura, ma anche per puro divertimento, come era consapevole di far spesso anche lui. Ne sorridevamo insieme, in famiglia. Ora lo spettacolo va in scena quotidianamente e non sempre è facile recitare il proprio ruolo...
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