mercoledì 27 febbraio 2008

Assente... giustificata!

Un viaggio, molti impegni lavorativi, qualche problema legato agli affetti hanno fatto sì che non riuscissi più a scrivere... un saluto grande a chi passa di qui. Ci risentiremo presto...

sabato 16 febbraio 2008

Un' offesa inutile


"Mi sono battuto perché Biagi non lasciasse la televisione, ma alla fine prevalse in lui il desiderio di poter essere liquidato con un compenso molto elevato".
Tv7, 15/2/2008, intervista a Silvio Berlusconi.


"Nulla può far danno a un uomo buono, né in vita né dopo la morte. (Socrate)

"Ci guardammo negli occhi: io vidi solo me; lei, soltanto se stessa" *1)


*1)Stanislaw Jerzy Lec

venerdì 15 febbraio 2008

Incontrare un ricordo


Oggi era una splendida giornata, fredda, di sole.
Ho parlato, la mattina, con una donna che stimo: razionale, sincera, ha occhi che ti fissano fermi.
Non conosce compromessi, dice quello che pensa senza prendere a pretesto il timore di ferire per zuccherare le frasi e nascondersi dietro ai veli colorati delle mezze bugie.

Pensavo, dopo averla salutata, a quanta gente bella conosco: persone diversissime tra loro, ma, tutte, con la voglia di conoscere e capire, tutte "innamorate della vita", anche quando vivere ti fa stare male e ti causa ferite.
Siamo fatti di incontri.

Donne e uomini che ci restano, per sempre, nella memoria e nel cuore. Non conta da quanto tempo non le incrociamo sulla nostra strada, non conta nemmeno tanto se mancano da questa nostra terra. Ci fanno compagnia, ci hanno cambiato.
Siamo fatti di sogni.

E questo rende il nostro esistere ancora più ricco. Ci muoviamo su diversi piani di realtà: vita diurna, vita onirica, immaginazione, ricordi... in fondo sappiamo bene la relatività dello spazio e del tempo perché ne facciamo parte dal primo battito di ciglia, dal primo respiro.
Queste cose pensavo, tornando a casa, anche perché tra poco sarà l'anniversario di una giornata strana in cui se n'è andato, anni fa, una persona importante, un vero amico.
Si chiamava Mario e mi ha portato a teatro tante volte, sulla canna della sua bicicletta. Amava Brecht e mi ha fatto scoprire Woody Allen.
Sapeva ascoltare, aveva viaggiato tanto, gli volevano bene molte persone, perché guardava ad ognuno con attenzione speciale. Il suo cuore si è fermato all'improvviso, quando aveva soltanto 36 anni.
Era esperto di musica jazz e sorriderebbe se sapesse che il mio pensiero corre a lui quando sento Ligabue cantare "Certe notti": è perché davvero mi piacerebbe, prima o poi, incontrarlo ancora, con gli amici, da qualche parte.
Mario aveva gli occhi neri ed era siciliano.
Qualcosa di lui l'ho ritrovata negli occhi di Luigi Lo Cascio e, forse, anche per questo ho amato "La meglio gioventù", tanto che certe scene mi hanno quasi commosso: alle volte concorrono a farci apprezzare un bel libro o un bel film motivazioni nascoste nelle profondità più recondite del nostro animo che tornano prepotentemente a farsi sentire per uno sguardo, o un gesto, o una canzone.
Per ricordare chi abbiamo amato, basta poco.







mercoledì 13 febbraio 2008

Da leggere... lenta mente!


Qualche paragrafo estrapolato dal libro di un autore che amo molto, sperando di fare cosa gradita a chi passa di qui, perché queste righe sono un quadro, una fotografia, una carezza, una poesia, un refolo fresco di vento che risveglia la mente.


"Gli uomini che hanno potere dovrebbero scendere dalle auto blindate e iniziare a passeggiare. Una passeggiata vuol dire essere restituiti alla strada e alla nudità casuale delle persone, guardare gli alberi, i palazzi o il mare, inseguire pensieri spesso splendidamente banali.Passeggiare vuol dire avere un cane per amico, oppure un amico libero come un cane, con cui parlare di tutto, uno che ti ascolta e ha voglia di perdere tempo con te.Passeggiare è interrogare il cielo, chiedersi se quelle nuvole stanno per arrivare o invece se ne stanno andando, assaggiare l'aria con il naso e con la pelle, d'estate cercare l'ombra e d'inverno il sole. Passeggiare è commentare i titoli dei giornali con uno che non conosci, indicare la strada a un passante, ricordarsi di comprare qualcosa prima di tornare. Passeggiare è imbattersi in chi non t'aspetti, oppure in qualcuno che attendi al varco, è fermarsi al bar e guardare la gente che passa, parlare con chiunque dell'ultima partita tanto per scambiarsi calore. Passeggiare è giocare dolcemente con la giornata, decidere che ne puoi perdere un pezzo perché lo vuoi guadagnare. Passeggiare è il piacere dell'anonimato e quello della compagnia, incrociare gente che non conosci e facce note, salutare o non salutare,attraversare la strada per incontrare o per evitare, quando non prevedi duetti e preferisci l'assolo. Passeggiare talvolta è un perdersi breve, in un piccolo spazio, una microfisica dell'avventura, da cui si torna con una storia da raccontare. Passeggiare è ritornare a se stessi e a quella parte di noi che è la premessa di tutto, staccare la spina a chi ogni giorno vende il presente in offerta speciale. Passeggiare è non staccarsi dagli altri, coltivare l'amicizia, sapere che una società che non passeggia più e va solo di corsa, una società che ha abolito le domeniche e le notti, in cui i marciapiedi scompaiono e tutto diventa negozio, è una società senza pori, dove anche il tempo libero è quotato in borsa". *1)

*1)Franco Cassano, Modernizzare stanca: perdere tempo, guadagnare tempo, Il Mulino 2001


.

sabato 9 febbraio 2008

La morte ti fa bella...


Ho letto su http://www.rifletto.it/italian/salute.php?idnews=195 una notizia incredibile. L'autore dell'articolo, interessante e sconvolgente, è Matteo Neroni.
Pare che una sostanza chimica contenuta in creme di nuova concezione che promettono un "effetto lifting", danneggi in modo irreparabile la nostra pelle
.
Lo afferma una ricerca del Centro Ospedaliero Universitario del Quebec il cui studio è stato pubblicato sulla rivista British Journal of Dermatology. La molecola che causa il guaio è il dimetilaminoetanolo (DMAE). Pare che alteri le cellule causando la morte di parecchie di loro dopo 4 ore da un'applicazione. Francois Marceau, lo scienziato che ha guidato la ricerca, afferma che andrebbero approfonditi gli studi a riguardo e avvisa che si sa davvero poco sulle sostanze chimiche introdotte nella cosmesi negli ultimi 30 anni.
Davvero preoccupante... Nel dubbio... meglio tenersi qualche ruga, o magari ricorrere alle vecchie maschere alla frutta usate dalle nostre nonne... Del resto trovo poco rassicuranti anche i messaggi pronunciati velocissimamente al termine dei messaggi pubblicitari che propongono fantastiche pastiglie, sciroppi, compresse contro mal di gola, mal di testa e altri malanni e recitano inevitabilmente: "E'un medicinale, può avere effetti collaterali anche gravi, leggere attentamente il foglio illustrativo e le modalità d'uso..."



Un libro da leggere


L'autore è Paolo Barnard: è stato corrispondente dall'estero per alcuni grandi quotidiani italiani, collabora con Rai Educational e ha lavorato per Report, una delle poche trasmissioni televisive che giustificano il pagamento del canone.
Il libro, sconvolgente, è "PERCHÉ CI ODIANO", della BUR.

Parla del terrorismo: quello universalmente definito tale e quello perpetrato da Paesi che propongono sempre di sé un'immagine rassicurante, i presunti "Democratici" o anche "Difensori della democrazia", quelli insomma "Dalla parte dei buoni".

Si avvale di documenti ufficiali e racconta fatti di cui si parla poco, testimoniando stragi, soprusi e saccheggi, violenze e torture.

Non sapere è una colpa. Informarsi, è un dovere.

"L'ingiustizia in qualsiasi luogo è una minaccia alla giustizia, ovunque". *1)


*1) Martin Luther King

Super mais con licenza d'uccidere


Mi capita spesso d'ascoltare il telegiornale di una rete televisiva francese.
Non parlano continuamente di Carla Bruni e del suo rapporto con Sarkozy, ma in compenso dicono, a volte, cose piuttosto interessanti.
Ad esempio: nella terra del Camembert hanno revocato il permesso di coltivare mais transgenico.
Pare fosse un mais davvero fantastico, perché era fornito di insetticida incorporato e così non andava inondato di veleni prima di finire sulle nostre tavole.
Già.
Pare fosse un po'meno fantastico agli occhi di chi aveva poi appurato, come testimoniava il servizio, che detto insetticida non sapendo distinguere tra animaletti benefici e animaletti da eliminare causava un'ecatombe di poveri, innocenti lombrichi nel terreno in cui cresceva.
E non è tutto: topolini alimentati per mesi con quel mais avevano sviluppato malattie al fegato...

Ricordare il passato serve per il futuro, così non ripeterai gli stessi errori: ne inventerai di nuovi. (Groucho Marx)

mercoledì 6 febbraio 2008


"La terra non appartiene all'uomo,
è l'uomo che appartiene alla terra
e tutte le cose sono collegate
come il sangue di una famiglia.
Qualunque cosa capiti alla terra
capita anche ai figli della terra,
quindi non è stato l'uomo a tessere
la tela della vita, egli ne è soltanto un filo.
qualunque cosa faccia alla tela la fa a sé". *1)



*1) Capo IndianoSioux.

Terza età e oltre 19): mio padre, una vecchia poesia.


Nel quaderno dei vecchi scritti di mio padre, ho trovato una poesia che lui compose dopo la morte del nonno.
Traspaiono da quei
versi l'amore dato e l'amore ricevuto nella sua grande famiglia e mi pare quasi di sentirlo il violino del nonno che suona ancora, in qualche angolo della memoria, sottofondo struggente di qualche antico ricordo,

"La casa che risuonò delle nostre felici canzoni è deserta.
Nulla è più triste
che scorgerla da lontano
quasi sepolta nel verde e nel silenzio

Si riapriranno un giorno quelle finestre
ma non s'affaccerà il volto di mia madre a chiamare mio padre
che sotto a un vecchio abete
suonava con lente arcate
una melodia dolcissima

alla loro morte

alla nostra solitudine
fratelli".

Terza età e oltre 18): percorsi...


Papà è ancora a letto, sempre sereno, sempre più confuso. due giorni fa mi ha accolto chiedendomi cosa dovesse fare, in quella nuova giornata. "Ho l'impressione di essere inconcludente... non è meglio se mi alzo e faccio qualche cosa?" mi ha detto. Fuori intanto pioveva, pioveva, pioveva.. ma il pomeriggio ci ha regalato un arcobaleno. Ho sentito affrettarsi dei passi nel corridoio, e persone parlottare piano, poi grida soffocate di gioia, espressioni di stupore. Sono uscita a vedere cosa stesse accadendo e, al di là delle vetrate, oltre la piccola folla di carrozzine, di anziani appoggiati a un bastone, di assistenti e infermiere, l'ho visto, l'arcobaleno, pennellata di colori tracciata alta nel cielo, a rompere il grigio in un ponte magico tra noi e le nuvole.
Gli occhi sgranati, sono rimasta in silenzio, ad ammirare quell'incanto. Sono tornata da papà sorridendo, più serena. Ho sentito, dentro di me, una grande pace. Non siamo padroni di tutto. Non siamo padroni del tempo, della vita, della morte. Nessuno di noi è eterno. Ho smesso di sentirmi angosciata, quasi responsabile del fatto che mio padre sia arrivato all'ultima parte del proprio percorso.




sabato 2 febbraio 2008

Alzheimer: una nuova speranza


"La stimolazione elettrica di alcune aree del cervello migliora la memoria. E rappresenta dunque un potenziale trattamento per chi è affetto da malattie neurodegenerative come l'Alzheimer": è quanto riportato sul sito www.adnkronos.com di cui qui sotto vi segnalo la pagina. La ricerca continua: speriamo arrivino presto risultati incoraggianti che aiutino a sconfiggere questa malattia malefica capace di togliere a una persona i propri ricordi...


http://www.adnkronos.com/IGN/Salute/?id=1.0.1827189710