venerdì 15 febbraio 2008

Incontrare un ricordo


Oggi era una splendida giornata, fredda, di sole.
Ho parlato, la mattina, con una donna che stimo: razionale, sincera, ha occhi che ti fissano fermi.
Non conosce compromessi, dice quello che pensa senza prendere a pretesto il timore di ferire per zuccherare le frasi e nascondersi dietro ai veli colorati delle mezze bugie.

Pensavo, dopo averla salutata, a quanta gente bella conosco: persone diversissime tra loro, ma, tutte, con la voglia di conoscere e capire, tutte "innamorate della vita", anche quando vivere ti fa stare male e ti causa ferite.
Siamo fatti di incontri.

Donne e uomini che ci restano, per sempre, nella memoria e nel cuore. Non conta da quanto tempo non le incrociamo sulla nostra strada, non conta nemmeno tanto se mancano da questa nostra terra. Ci fanno compagnia, ci hanno cambiato.
Siamo fatti di sogni.

E questo rende il nostro esistere ancora più ricco. Ci muoviamo su diversi piani di realtà: vita diurna, vita onirica, immaginazione, ricordi... in fondo sappiamo bene la relatività dello spazio e del tempo perché ne facciamo parte dal primo battito di ciglia, dal primo respiro.
Queste cose pensavo, tornando a casa, anche perché tra poco sarà l'anniversario di una giornata strana in cui se n'è andato, anni fa, una persona importante, un vero amico.
Si chiamava Mario e mi ha portato a teatro tante volte, sulla canna della sua bicicletta. Amava Brecht e mi ha fatto scoprire Woody Allen.
Sapeva ascoltare, aveva viaggiato tanto, gli volevano bene molte persone, perché guardava ad ognuno con attenzione speciale. Il suo cuore si è fermato all'improvviso, quando aveva soltanto 36 anni.
Era esperto di musica jazz e sorriderebbe se sapesse che il mio pensiero corre a lui quando sento Ligabue cantare "Certe notti": è perché davvero mi piacerebbe, prima o poi, incontrarlo ancora, con gli amici, da qualche parte.
Mario aveva gli occhi neri ed era siciliano.
Qualcosa di lui l'ho ritrovata negli occhi di Luigi Lo Cascio e, forse, anche per questo ho amato "La meglio gioventù", tanto che certe scene mi hanno quasi commosso: alle volte concorrono a farci apprezzare un bel libro o un bel film motivazioni nascoste nelle profondità più recondite del nostro animo che tornano prepotentemente a farsi sentire per uno sguardo, o un gesto, o una canzone.
Per ricordare chi abbiamo amato, basta poco.







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