Nel quaderno dei vecchi scritti di mio padre, ho trovato una poesia che lui compose dopo la morte del nonno.
Traspaiono da quei versi l'amore dato e l'amore ricevuto nella sua grande famiglia e mi pare quasi di sentirlo il violino del nonno che suona ancora, in qualche angolo della memoria, sottofondo struggente di qualche antico ricordo,
"La casa che risuonò delle nostre felici canzoni è deserta.
Nulla è più triste che scorgerla da lontano
quasi sepolta nel verde e nel silenzio
Si riapriranno un giorno quelle finestre
ma non s'affaccerà il volto di mia madre a chiamare mio padre
che sotto a un vecchio abete
suonava con lente arcate
una melodia dolcissima
alla loro morte
alla nostra solitudine
fratelli".
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