mercoledì 6 febbraio 2008
Terza età e oltre 19): mio padre, una vecchia poesia.
Nel quaderno dei vecchi scritti di mio padre, ho trovato una poesia che lui compose dopo la morte del nonno.
Traspaiono da quei versi l'amore dato e l'amore ricevuto nella sua grande famiglia e mi pare quasi di sentirlo il violino del nonno che suona ancora, in qualche angolo della memoria, sottofondo struggente di qualche antico ricordo,
"La casa che risuonò delle nostre felici canzoni è deserta.
Nulla è più triste che scorgerla da lontano
quasi sepolta nel verde e nel silenzio
Si riapriranno un giorno quelle finestre
ma non s'affaccerà il volto di mia madre a chiamare mio padre
che sotto a un vecchio abete
suonava con lente arcate
una melodia dolcissima
alla loro morte
alla nostra solitudine
fratelli".
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