lunedì 17 dicembre 2007

Anche se voi vi credete assolti siete per sempre coinvolti....

Dieci giorni. Dieci lunghi giorni d'agonia ed è morto anche Rocco Marzo, capoturno della TyssenKrupp, vicinissimo alla pensione. Con lui, gli operai deceduti nell'incendio di dieci giorni fa sono cinque. Rocco aveva riportato ustioni sull' ottanta per cento del corpo.

Nell'ultima puntata dell'Infedele, a La7, Gad Lerner ha dato la parola agli operai della TyssenKrupp, ricordando a tutti che la televisione può anche informare e aiutare a riflettere. Sullo schermo sono apparse facce autentiche, si sono potute ascoltare storie reali, non filtrate dal cronista di turno sempre atto a schermarle con un velo di pietismo o a tingerle con i colori delle fiction.
In televisione quella sera c'era il mondo, quello vero, non quello drogato dalle risate fasulle di certi varietà insopportabili, non quello di tanta cronaca nera che ricorda i peggiori fumetti di venti anni fa...

I lavoratori intervistati quella sera a "L'Infedele", con la loro dignità e la loro consapevolezza ci hanno ricordato in che mondo viviamo, ci hanno ricordato che il disinteresse per quanto accade intorno è colpevolezza.
Il dolore delle famiglie che hanno perso un parente sul lavoro è il nostro dolore.


Voglio aggiungere che a Report (RaiTre) si è parlato di borse firmate e l'inchiesta ha svelato che molte di queste vengono prodotte da extracomunitari, spesso senza permesso di soggiorno, che vivono reclusi lavorando per una paga da fame. Quelle borse, vendute poi carissime, costano, alla produzione, una ventina di euro.

Sere fa Rai Tre ha trasmesso un servizio (nella trasmissione “Terzo pianeta” diretta, in prima serata, da Mario Tozzi), in cui si spiegava che la Coca Cola estrae acqua in alcune zone dell’India dove questo bene indispensabile alla vita scarseggia: la estrae dal sottosuolo in grande quantità per produrre le proprie bibite. Gli abitanti del luogo sono disperati: hanno bisogno d'acqua per vivere e per la loro povera agricoltura: quella loro utilizzata viene, per così dire, rimessa in circolo; quanto preso dalla CocaCola invece, sparisce, e così il terreno si va via via impoverendo irreversibilmente. Continuando così, in pochi anni quella zona diventerà arida.

I nostri consumi non sono mai neutrali: ogni scelta comporta delle conseguenze, a volte anche gravi, magari lontane dai nostri occhi, ma che non possiamo ignorare.

In Italia in cinque anni ci sono stati quasi cinquemila incidenti mortali sul lavoro; l'Occidente poi, considera il resto del mondo poco più di un serbatoio da cui attingere risorse e personale sottopagato (un rumeno mi diceva, giorni fa, che nel suo Paese hanno aperto fabbriche prestigiosi nomi italiani. Lo stipendio degli operai locali? Circa duecento euro...).

A forza di vedere apparire soltanto personaggi lontani dalla realtà quotidiana, fatta di lavoro e fatica, si ha come l'impressione di non esistere.
La vita di chi non ha Potere, di chi non appare sulle copertine patinate delle riviste dedicate ai vip, vale davvero così poco?

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