domenica 2 dicembre 2007

11)Terza età e oltre: Rosamunda e la collana



Rosamunda è vestita sempre di rosa, e i suoi abiti ricordano le bambole di un tempo, quelle con la gonna tutta pizzi e volants che stavano al centro del letto matrimoniale.
Ha novant'anni, Rosamunda. Mi saluta, sorride, e accarezza le balze dell'abito, poi controlla che il colletto della camicetta confetto esca dal golfino d'angora e si stringe nello scialle coi nastri di raso.
Non so se sia mai stata sposata, ignoro se abbia figli o parenti. Quando il suo coetaneo Vittorio, questa mattina, le si è seduto accanto, accostando la propria poltroncina alla sua, Rosamunda lo ha guardato perplessa, poi, un po' preoccupata per tanta improvvisa richiesta di intimità, si è alzata e si è allontanata qualche metro.
Con fare un poco timido mi ha spiegato che gli uomini sono tutti uguali, tentano sempre di stringere affettuose amicizie, ma lei è sempre stata una persona seria e non ci casca davvero.

Ha una passione, Rosamunda: la tombola. Le piace l'atmosfera, l'attenzione che regna nella sala quando vengono estratti i numeri, e, soprattutto, le piacciono le caramelle date in premio, o come consolazione se si perde. Ne scarta una con cura, la osserva attentamente, poi la prende tra le dita affusolate e se la porta alla bocca. "Quelle alla fragola sono buone, ma mai come le mie al rosolio", mi confida. "Prima o poi dovrò passare da casa e andarle a prendere", dice convinta.

Mi chiedo se davvero esista, da qualche parte, la casa di Rosamunda, chiusa, un poco polverosa. La immagino piena di ninnoli argentati e di cuscini, con un vago profumo alle rose nell'aria.

Molti ospiti della residenza per anziani nominano la propria abitazione, come se dovessero, prima o poi, farvi ritorno. Oggi ho ricevuto un invito da Annamaria, paralizzata da un ictus, in carrozzella. "Quando verrai da me ti preparerò il pesce con le patate al forno e la torta agli amaretti", mi ha detto gentile. Annamaria era un'ottima cuoca, e nella sua mente prepara ancora pranzetti deliziosi, in vista di un possibile domani in cui riprenderà a ricevere ospiti buongustai.

Strani, i giochi del tempo. Viviamo più esistenze, nella memoria e nel sogno. A volte, e non solo quando si è vecchi o adolescenti, il sogno ha il sopravvento. E credo non sempre sia un male. Quando ero bambina sono rimasta malissimo, scoprendo che le belle nuvole bianche erano fatte di luce e non di spuma o di bambagia o di soffice panna montata. Certe persone immerse nei loro ricordi e nella loro leggiadra follìa, mi ricordano lo stupore e l'incanto provati davanti a certi cieli d'aprile.

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