mercoledì 21 novembre 2007

10) Terza età: Vecchiaia e pregiudizio


E' difficile spiegare quanto mi insegna conoscere tante persone vecchie.

"Vecchio" è un termine che non si usa più, che suona offensivo. E invece è una parola bellissima che ha origini lontane, perché prima di nascere in latino (vetulus) si forma in indoeuropeo come weto, termine che si collega all'anno (in greco étos), ma ha anche a che fare con la terra(veterinus è colui che porta una soma, un carico -e veterinarius è chi cura gli animali da soma...-).

E' un universo differente da quello in cui ci muoviamo, quello dei vecchi.

C'è sofferenza, certo, ci sono modi diversi di vivere il reale e di rapportarsi al quotidiano indotti dalle tante demenze, più o meno gravi, che spesso intaccano gli ultimi anni degli uomini.

C'è un modo del tutto particolare di percepire lo scorrere del tempo e i ritmi del narrare si fanno più lenti e più lunghi: ascolto tanti racconti di vite lontane, famiglie numerose, guerre, matrimoni contratti giovanissimi...
Tutto, sempre, conferma l'importanza del rispetto dell'altro, essenziale, soprattutto in condizioni difficili.

Ammiro le ragazze che lavano, pettinano, accudiscono tanti anziani con tenerezza e attenzione. nella residenza in cui si trova mio padre
Trovo profondamente ingiusto che abbiano retribuzioni molto basse, quando il lavoro che svolgono è tanto importante.
E' una delle follìe di questa società, pagare profumatamente chi presenta uno spettacolo televisivo, ma anche chi mostra gambe e sedere in un balletto mal fatto, e pagare pochissimo chi ha la responsabilità grande di occuparsi di persone spesso non autosufficienti, spezzandosi la schiena per sollevarle, adagiarle nel letto, cambiarle, e facendo tutto con amore.

E' bello che la residenza che conosco sia aperta tutto il giorno, dalla mattina alle 6 fino alle 22 di ogni sera, per chi vuole entrare in visita, ma anche per chi vuole (e può) uscire: trovo sia indice di trasparenza, necessaria se si vuole provare che si lavora con coscienza.

"Invecchiando si diventa più tolleranti; non vedo commettere alcun errore che non abbia commesso anch'io" *1)

"La vecchiaia è la più inattesa di tutte le cose che possono capitare a un uomo" *2)

*1) Goethe
*2) Leone Tolstoj

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