venerdì 21 dicembre 2007

Regaliamo un libro


Qualche veloce suggerimento per gli ultimi doni:

Jezabel di Irene Nemirowsky edito da Adelphi:
ambientato negli Anni Trenta, narra la storia di una donna bellissima, sotto processo per aver ucciso il proprio giovanissimo amante. Il finale rivelerà il vero movente del delitto.

Riporto qualche riga per chiarirvi lo stile del romanzo che si legge d'un fiato:

"Gladys era circondata da uomini innamorati. A giuramenti, suppliche, lacrime era assuefatta come l’alcolizzato lo è al vino; non le bastavano mai, ma il loro dolce veleno le era necessario come l’unico alimento che potesse tenerla in vita. Non se lo nascondeva. Pensava che una donna non è mai sazia, che è un piccolo animale infaticabile, che un ambizioso può stancarsi degli onori e un avaro dell’oro, ma una donna non rinuncerà mai al suo mestiere di donna. Quando i suoi pensieri correvano alla vecchiaia, questa le sembrava ancora così lontana che la guardava in faccia senza tremare, e si figurava che per lei la morte sarebbe arrivata prima della fine del piacere".

Tu sei un bastardo di Gad Lerner edito da Feltrinelli:
ci permette di conoscere meglio questo giornalista scrittore e il suo pensiero circa il mondo di oggi, le sue divisioni, l'odio che nasce dal sentirsi appartenente a questo o a quel gruppo, politico, religioso, razziale, linguistico. E' un pamphlet che offre molti spunti di riflessione e riesce anche a essere divertente. Eccovi due righe significative:

"Tutti siamo portatori di un numero di identità doppie o triple.

Siamo il risultato provvisorio di un numero incredibile di storie"*

Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar, edito da Einaudi:
un classico che può apparire impegnativo, ma segnalo ugualmente perché è tra i miei libri preferiti. Una lunga lettera immaginaria che questo Imperatore colto, amante dell'arte, scrive, ormai vecchio, al giovane Marco Aurelio, poi suo nipote adottivo. Racconta di Roma, ma non è un romanzo storico, dell'amore per il bellissimo Antinoo e del dolore provato al suo suicidio ma non è una storia d'amore: parla dei temi eterni della vita e della morte come solo i capolavori sanno fare.

"Piccola anima smarrita e soave, compagna e ospite del corpo, ora t'appresti a scendere in luoghi incolori, ardui e spogli, ove non avrai più gli svaghi consueti. Un istante ancora, guardiamo insieme le rive familiari, le cose che certamente non vedremo mai più... Cerchiamo d'entrare nella morte a occhi aperti..".

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, conosco Tu sei un bastardo e Memorie di Adriano.
Il primo, tra l'altro, sarebbe vivamente da consigliare a tutti i leghisti.
Del secondo è consigliabile anche la versione teatrale di Albertazzi.

Recentemente ho scoperto Arto Paasiliina, un autore finlandese, e adesso sono in piena fase innamoramento. Te lo consiglio, si legge bene, molto scorrevole, ha la capacità di descrivere in maniera ironica e sdrammatizzante le situazioni più tragiche.

dibì ha detto...

ti ringrazio per il consiglio. Amo scoprire autori che non conosco ancora e andrò senz'altro a chiedere qualche libro dello scrittore che mi suggerisci in libreria, appena trascorso Natale. Ieri mi sono regalata due volumetti Feltrinelli: "Il linguaggio del cambiamento" di WATZLAWICK (tratta del linguaggio in psicoterapia) e "Parole nomadi" di Umberto Galimberti di cui mi ha conquistato già la citazione fatta nel primo capitolo: "Pare che la parola 'verità' (aletheia) indichi il vagabondare di dio (àle theìa)-Platone.". mille auguri...

dibì ha detto...

(Tra l'altro sono d'accordissimo con te: il libro di Lerner è perfetto per ogni leghista e per tutti coloro che, per paura, presunzione o ignoranza, non capiscono la ricchezza della molteplicità delle diverse culture possibili)