domenica 7 ottobre 2007

Grillo e i confini sconsacrati


Ieri ho letto il post di Beppe Grillo su Rom (vedi I confini sconsacrati) e immigrazione rumena. Pericoloso parlare di razze e di popoli in modo generico, facile, troppo facile, conquistare consensi facendo leva sulla paura dello straniero, del "diverso".

E' indubbio che si debba fare qualcosa per rendere più sicure le nostre città. Ma non si arriva a niente di buono se si scade in discorsi qualunquisti. Non condividere quello che dice Grillo non implica affatto essere buonisti...

No, Beppe, mi spiace, non sono proprio d'accordo con te. "Fuori il marcio dai confini!" scrive un tuo seguace. Caspita, ma allora dovremmo esiliare anche tanti di quei nostri concittadini!...

Tra i numerosi commenti, vi segnalo quello di un ragazzo albanese:

"Caro Beppe, Mi chiamo Admir e sono un ragazzo albanese, uno di quelli buoni che rispettano la legge, lavorano e studiano qua in Italia. Siamo in tanti cosi anche se non ci conoscete. Purtroppo in Italia i stranieri come noi non interessano e non fanno informazione.
Ti seguo da tempo e mi sono iscritto al tuo newsletter tempo fa. Sono sempre stato d'accordo con le tue denuncie, ma questa volta non capisco proprio perchè uno come tè se la prende con i rom e i romeni (che come diceva prima una ragazza non sono neanchè la stessa cosa).
Molto è stato detto e cerco di non ripetere le cose.
Una volta i confini erano sacri????
E per chi? E di chi?
Forse, per Italia, i propri confini erano sacri una volta, ma degli altri paesi non mi risulta. La storia dell'Italia lo sai certamente meglio di me: dai Romani ai fascisti (che nel '39 invasero l'Albania e non solo). E gli immigrati italiani?
Cos'è questa? Sacralità in entrata? Bisogna essere un santo per entrare in Italia?
Una delle ragioni perchè ti ho seguito è che ho sempre pensato che sei uno che da voce alle persone che non c'è l'hanno, alle persone deboli di cui nessuno si preoccupa. E tu ti sei messo anche contro i deboli. Mi hai deluso".

Molti affermano che Grillo protesta solo contro la delinquenza che rende invivibili le nostre città e che parecchi non l'hanno letto attentamente e non l'hanno capito.

Forse sarebbe bene ricordarsi, quando si scrive, che, come ha detto qualcuno, "le parole sono pietre".

Evitiamo di stuzzicare gli istinti più bassi e di parlare di confini sconsacrati. Parliamo semplicemente di giustizia, diritto di tutti che comporta, per tutti, il rispetto di regole chiare.

Sacra è la vita umana, sacro è il rispetto dell'altro, sacro è il diritto alla cultura, a un'esistenza dignitosa: l'insulto, l'offesa gridata, possono essere comprensibili, in un momento di rabbia, possono fare da catalizzatore, ma, se non sono seguiti da discussioni pacate, serie, approfondite, diventano poveri slogans che impoveriscono le menti di chi li fa propri e allontanano dall'approfondimento e dalla riflessione.

Certo, il delinquente va punito, sia egli italiano, rom, rumeno, americano, tedesco, svizzero o di qualsiasi altro luogo... certo, l'irregolare che delinque va rimpatriato, ma nutro il massimo rispetto per le persone oneste, da qualunque parte del mondo esse provengano. E discorsi come il tuo non fanno molto piacere ai cittadini del mondo che parlano altre lingue rispetto alla nostra.
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