sabato 6 ottobre 2007

2) Terza età e oltre. Mio padre. La relatività del Tempo



Papà oggi era allegro come sempre, come sempre confuso, se ci si rapporta al nostro mondo razionale.

Vive in una sorta di spazio-tempo diverso dal mio, parla di cinquant'anni fa come se ricordasse momenti appena trascorsi e mi dice che suo padre è proprio bravo, quando suona il violino, poi protesta perchè non ha ancora pranzato poco dopo aver tolto il tovagliolo a fine pasto...

Credo che la sua realtà sia molto simile ai sogni, quando un istante può essere lunghissimo e un anno può durare un istante.

E'incredibile come la sua mente abbia rimosso ogni esperienza dolorosa; mi racconta di persone che non son più in questo mondo, come se fossero ancora qui, presenti.

I suoi desideri si fanno reali, come avviene nella vita onirica: afferma di aver appena ricevuto la visita del figlio minore che non vede da mesi, o quella di un caro amico che non incontra da anni, e di aver piacevolmente conversato con loro.

E' in carrozzella, ma mi spiega che è meglio restare tranquillamente seduti perchè la passeggiata appena fatta lo ha stancato parecchio...

E'sereno, a volte felice: questo conta. Almeno: per me è così.
Ho imparato ad accettare il suo cambiamento, a capire che non ho perso mio padre solo perché la sua mente è cambiata così tanto.

La vita è davvero "perenne impermanenza" *come ha scritto, nella sua incredibile biografia, quell'incredibile scrittore regista, che ha nome Alejandro Jodorowsky...


* "La danza della realtà", Alejandro Jodorowsky, Feltrinelli

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